ULISSE: Finding the way in lung cancer
Il carcinoma polmonare è la prima causa di mortalità per patologia oncologica in entrambi i sessi. La classificazione del carcinoma polmonare, che non è un’entità nosologica unica, si è evoluta parallelamente alle conoscenze biomolecolari acquisite su questa patologia. Inizialmente il carcinoma polmonare è stato classificato in due istotipi: a piccole cellule (small-cell lung cancer, SCLC) e non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC); quest’ultimo è stato, in seguito, ulteriormente classificato in squamoso e non squamoso sempre sulla base dell’analisi morfologica. A partire dagli anni Duemila, con l’aumentare delle conoscenze biologiche e molecolari, la classificazione istologica (Fig. 1) dell’NSCLC è stata integrata prendendo in considerazione l’analisi di specifiche alterazioni geniche che hanno dimostrato un valore prognostico/ predittivo. Infatti, oggi è possibile associare diversi “sottotipi biomolecolari” di NSCLC a differenti strategie terapeutiche. Alla scelta dello schema chemioterapico basato sull’analisi dei differenti istotipi, si può affiancare una terapia mirata basata sull’analisi di uno specifico driver molecolare o, in senso più ampio, di una specifica alterazione (anche tra le variazioni dei livelli di espressione di specifiche proteine) che rende il paziente eleggibile o meno a diverse classi di trattamenti biologici.